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Esperti scuole alberghiere

“L’A.M.I.R.A. NELLE SCUOLE ALBERGHIERE”

Come tecnici esterni, siamo stati nelle scuole Alberghiere di Milano e Provincia per gli esami di licenza di terza. Sotto la regia dei vari Presidi, tutto si e’ svolto in maniera egregia ed impeccabile.

La freschezza di questi giovani allievi, la loro spontaneità, il dinamismo e la preparazione, ci hanno contagiato, tanto da farci sentire più giovani di parecchi anni. E’ stata un’esperienza fortemente positiva. Abbiamo avuto modo di constatare che c’è una percentuale molto alta di ottimi elementi, e auguriamoci che diventino futuri Maitre d’Hotel e Chef di cucina. Gli alunni, nelle prove pratiche, si sono dimostrati professionali, attenti nel servizio e spigliati nell’argomentare le composizioni dei vari cocktails e dei menù, che erano ottimi e ben composti. Non possiamo dimenticare la disponibilità e la gentile accoglienza riservataci dai vari docenti che in questi giorni abbiamo conosciuto.

Un tale risultato finale è stato raggiunto grazie all’impegno che i loro docenti giornalmente proferiscono nella preparazione di questi futuri managers del turismo.

Testi AMIRA

UN TESTO SCOLASTICO PER I FUTURI PROFESSIONISTI

Giovanni di Domenico

Si concretizza la collaborazione tra amira e mondadori education, la casa editrice di testi scolastici del gruppo mondadori, che raccoglie 11 marchi editoriali e detiene una posizione di leadership nel mercato dell’editoria scolastica. È in stampa un testo di Laboratorio di sala-bar destinato al biennio degli Istituti Professionali Alberghieri, che sarà pubblicato con il marchio editoriale Poseidonia scuola. Amira ha da sempre messo in primo piano, tra le sue attività, la formazione, anche favorendo l’incontro tra mondo del lavoro e mondo della scuola. La collaborazione con Mondadori Education ha portato così alla definizione di un ambizioso progetto didattico-editoriale, dove competenze professionali diverse hanno dato il meglio di sé.

Tra gli autori figurano il presidente R. Speri e M. Petrucci, a garanzia della correttezza dei contenuti. Si tratta di una proposta sicuramente innovativa per quanto riguarda l’approccio alla materia e l’organizzazione della didattica: un testo orientato all’operatività, che fornisce gli elementi di base per la futura professione e aiuta gli studenti nella scelta dell’indirizzo nel terzo anno di qualifica. L’obiettivo è spingerli a scegliere l’indirizzo sala-bar, per iniziare a formarsi come professionisti.

È un testo dalla grafica originale, in cui le immagini sono funzionali e spesso alternative al contenuto. La struttura didattica è per Unità di apprendimento, suddivise in lezioni su doppia pagina chiusa. La trattazione è semplice, verificata come tale in base all’Indice Gulpease (strumento di controllo della leggibilità creato dal Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico dell’Università La Sapienza di Roma), che misura la leggibilità di un testo in funzione del livello di scolarizzazione. Il corso è costituito da un volume di “teoria” e da un secondo volume con schede di lavoro a fogli mobili, che possono essere conservate in un classificatore e portate singolarmente in laboratorio. Si tratta di 64 schede relative alle principali abilità tecnico-pratiche che lo studente deve raggiungere nel corso del biennio: pulizia delle attrezzature e dei locali, tipo di servizio, mise en place ecc. A corredo del testo i docenti riceveranno materiali di supporto per l’attività in classe (guida, dvd). Concludendo, le caratteristiche del corso si possono così sintetizzare.

  • Un libro facile da usare: il testo è essenziale, c’è quello che effettivamente serve, gli studenti possono studiare e imparare più facilmente, i docenti sono agevolati nella programmazione dell’attività.
  • Un libro dove parlano le immagini: è più facile ricordare con l’aiuto della memoria visiva, tutti gli alunni della classe potranno raggiungere gli obiettivi minimi di apprendimento.
  • Un libro moderno: una didattica più efficace fa sì che gli studenti siano più interessati allo studio e alla futura professione.

R. Speri, M. Petrucci, C. Parimbelli, D. Rubis
IN SALA E NEL BAR – Poseidonia scuola

ISBN 978-88-4820-224-4 – Euro 22,40

Flambage di Primavera

Frutta flambata per gli ospiti della di riposo ” AI PINI”

  • Nella prima foto, la preparazione
  • Seconda foto, gli ospiti osservano con attenzione le crepe flambateal cioccolato
  • Terza foto, I MAITRE AMIRA che hanno preparato le crepe

TRA I PINI E LA VOLTA CELESTE

Ogni qualvolta ritorno alla tua nuova casa, porto con me due ali di cigno
e uno swing, perché, gli accordi del cuore si librino alti, tra i Pini e la volta celeste
e il gufo non faccia più il nido, sul tuo albero stanco.

FLAMBAGE DI PRIMAVERA” i Maîtres A.M.I.R.A. per il “sociale”

di Claudio Buttura

Da Claudio Buttura a sua madre e a tutti gli anziani ospiti della Residenza “Ai Pini”

Perfettamente a suo agio come fosse al “Savoy” o in navigazione su una lussuosa nave da crociera, sovrano del Servizio di Sala, mercoledì 9/4 u.s. il Cancelliere O.G.M.R. Mario Petrucci, ben coadiuvato dai suoi colleghi A. Di Ciano, A. Milani, A. Romano, V. Santoro, e P. Vettor, ha diretto da par suo nel soggiorno della casa di riposo, ovviamente più modesto, il “Flambage di Primavera” dedicato da A.M.I.R.A. agli anziani ospiti della Residenza “Ai Pini” di Besano (VA).

Nell’occasione i Professionisti dell’Accoglienza hanno dato luogo ad una nuova tipologia di servizio, legata al “sociale”, che col tempo, ne siamo certi, saprà conferire ancor più alta dignità al lavoro di una categoria da sempre attenta a proporre alla clientela un servizio d’elevata qualità umana e professionale. Grave sarebbe privare il settore Accoglienza del nostro Paese di una tale risorsa, come invece sembra in procinto di verificarsi se fosse confermata l’ipotesi della soppressione di quest’autorevole figura professionale dai programmi scolastici degli istituti alberghieri.

Si deve alla cortesia dei sei Maestri, avvicendatisi con squisito savoir faire e spontanea generosità con le loro signore nel compito di movimentare ed arricchire di piacevoli spunti un pomeriggio meteorologicamente depresso, se lo spettacolo, inconsueto in una casa albergo e nel suo reparto protetto, situato al piano meno 1 è riuscito a sottrarre gli anziani ad inevitabili momenti di solitudine, strappando loro qualche sorriso tra un assaggio di crêpes al cioccolato ed una spruzzatina di liquorosa dolcezza sulla frutta alla “fiamma”.

Nei momenti che hanno preceduto la preparazione del “Flambage”, iniziato in ritardo a causa d’un piccolo imprevisto, M. Petrucci s’è trovato costretto a dribblare l’attesa e lo ha fatto con la consueta perizia ed un po’ di bon ton, grazie all’utilizzo di qualche aneddoto e ad alcune dimostrazioni pratiche; ha mostrato, ad esempio, come un buon maître sia in grado d’aggiungere eleganza alla mise en place predisponendo sulla tavola tovaglioli a forma di onda, di fiore, di conchiglia. Conchiglia dalla quale Franca Fabbri, già illustre soprano del Teatro alla Scala ha poi… estratto alcune perle poetiche, da lei interpretate con classe prima che il loro autore, estensore di queste righe, “chiudesse il cerchio” leggendo personalmente alcune liriche, per il piacere delle numerose persone presenti in sala.

Una giornalista, inviata da un’emittente televisiva locale, intervistava il neo Cav. Uff. Mario Petrucci mentre un cameraman effettuava alcune riprese del flambè eseguito dall’inappuntabile Artemisio Milani, di casa in Val Ceresio. Umida e piovosa all’esterno, la giornata custodiva in realtà un cuore caldo, latore non solo dell’importante messaggio sociale di cui s’è detto ma, di riflesso, della risposta… di fuoco fornita dai Maîtres A.M.I.R.A. alla doccia fredda inferta alla loro categoria dall’ultima pensata del Ministero della Pubblica Istruzione.

Ebbene sappiano, lorsignori, che non sarà certo la loro insipienza a rubare Qualità e Calore alla vita: ci vuole ben altro che uno starnuto di pulcinella per spegnere una fiamma che trova alimento nell’innata vocazione del Maître al Servizio, nella precisa coscienza che egli possiede del rispetto dovuto ai suoi ospiti e nella sua adesione senza incertezze ai sani principi dettati dal cuore e dall’etica del lavoro.

La fiammata di primavera accesasi in riva al Ceresio s’appresta così a diventare un incendio che nel prossimo mese di maggio illuminerà anche la comunità “Exodus”, dove i Professionisti dell’Accoglienza hanno programmato una cena per parecchie decine di persone, naturalmente a scopo benefico.

Sembra che a qualcuno, nei corridoi di palazzo, stia già cominciando a scottare il…

Galleria Flambage:

News 2008

Serata di beneficenza per “L’EXODUS” fondata e ditretta da don Antonio MAZZI, R. SPERI presidente nazionale dell’AMIRA e i soci organizattori della sezione Milano-Laghi.

Nella seconda foto, Lo chef Charlie “del Jolly Hotel President ” coadiuvato dai ragazzi della scuola Ballerini e don Mazzi

LUNA DI MAGGIO, GENEROSA E CRESCENTE di Claudio Buttura e Mario Petrucci

“Ho cercato l’uomo, su nel cielo. Mi avevano insegnato così, allora. Ho trovato tanta solitudine, Ho cercato l’uomo, sotto-sotto, tra i rottami delle fabbriche. Mi avevano fatto intendere così. Allora. Ho trovato solo rabbia, ingiustizia, politica, slogans. Ho cercato l’uomo dentro l’uomo. Subito ho avuto paura di perdermi. Credevo che dentro l’uomo ci fosse notte, vuoto, solitudine. Ho trovato invece tanta luce. Con questa luce, cercherò d’illuminare anche il “di fuori” dell’uomo. Perché è lì la tomba, l’ombra, il male.”

(da “Preghiera di un prete di strada” di don Antonio Mazzi – Edizioni San Paolo, 2004)

È con le parole di don Antonio Mazzi che vorrei introdurre alcune brevi considerazioni sullo specialissimo incontro conviviale che il “prete di strada”, noto fondatore di “Exodus” – gruppo d’impegno volto al recupero delle tossicodipendenze e presidente dell’omonima Fondazione, ha ottenuto di realizzare il 14/5 u.s. presso il suo centro, situato nel cuore del Parco Lambro a Milano, grazie ai rapporti d’intensa amicizia intrattenuti con Raffaello Speri, presidente di A.M.I.R.A. Associazione Maîtres Italiani e Internazionali Ristoranti e Alberghi.

Nella vasta sala riunioni dedicata a Matteo Tagliabue, un benefattore di “Exodus”, i Maîtres A. Di Ciano, A. Romano, V. Santoro, F. Schiavone, P. Vettor ed A. Zambrano, coadiuvati dal Cancelliere O.G.M.R. Cav. Uff. Mario Petrucci, hanno magistralmente predisposto e servito ad un centinaio di autorevoli convitati una serata “in prospettiva”, di piacevole realismo conviviale (preceduta dall’aperitivo servito in giardino) che definirei prodromico al sogno del sacerdote (“Sono realista, scrive esplicitamente don Mazzi, non dimentico mai che la vita è un sogno”).

Un sogno che i Maîtres A.M.I.R.A. avevano saputo far proprio fin dallo scorso aprile, in occasione di un altro straordinario momento di solidarietà che accettarono di animare a favore degli anziani ospiti della Residenza “Ai Pini”, casa di riposo ubicata in Val Ceresio (VA): iniziativa assai meritoria dei Professionisti della Ristorazione, dovuta in particolare all’impegno profuso dal neo fiduciario per la Sezione Milano Laghi Antonio Zambrano, 1° Maître del prestigioso Jolly Hotel “President” di Milano, supportato in modo efficace dai colleghi sopra citati, tra i quali merita un cenno Francesco Schiavone, giovane maître di idee innovatrici e dai bravissimi allievi della Scuola Alberghiera “Ballerini” di Seregno, località dell’hinterland milanese.

Accennavo al Sogno; ebbene, con ragazze e ragazzi come questi – giovanissimi e ben preparati A.M.I.R.A. può permettersi di coltivarne uno grande, bellissimo, che riguarda il proprio futuro. Si deve, infatti, al loro brillante apporto di freschezza e simpatia ed al costante impegno (ad eccezione di brevi istanti sottratti al servizio ai tavoli, per “furtivi” assaggi di dolci o sorsate d’acqua fresca contro il gran caldo in sala) indirizzato con affabilità e collaudato sapere professionale dal loro impeccabile “prof” A. Zambrano e dai suoi colleghi, se la cena di beneficenza ha illuminato la sera di don Mazzi, raggiante per un risultato forse superiore alle attese: ed uguale soddisfazione trapelava dal sorriso, discreto e pur compiaciuto, di Raffaello Speri. Certo, ha ricordato don Antonio rivolgendosi ai molti presenti, “sono lontani i tempi nei quali, qui al centro, dormivamo con l’ombrello e senza il permesso del Comune”, ma lo spirito degli inizi è rimasto lo stesso.

Che dire, poi, della riuscitissima asta benefica svoltasi dopo la cena sotto il martello del “Baffo” Roberto Da Crema, spassoso e arcinoto… incantatore televisivo? Ammetto che, dopo essere incappato per caso negli anni scorsi in alcune sue picaresche comparsate mediatiche, ne avevo ricavato impressioni poco lusinghiere. Sbagliavo. L’uomo m’è parso affidabile e generoso, dannatamente bravo nel proprio lavoro ma anche ne sono convinto – franco e gentile, come il suo sguardo diretto lascia intendere aldilà di ogni dubbio o facile pregiudizio. Professionista fra professionisti, della cui schiera fa parte a pieno titolo anche Giancarlo Pedruzzi, più conosciuto con lo pseudonimo di “Charlie”, executive chef d’origini bergamasche del Jolly Hotel “President”, affiancato alla perfezione in cucina dalla sua equipe di valenti collaboratori.

Mi è stato indicato come figlio della terra orobica anche Giorgio Zanetta, cabarettista targato “Zelig” che al termine dell’asta – animata dai molteplici rilanci dei facoltosi commensali ha chiuso il tempo dedicato al convivio con un breve sketch, efficace ed esilarante, sul personaggio di manzoniana memoria della “monaca di Monza”. L’ultima parola, tuttavia, spettava di diritto ai Professionisti della Ristorazione e dell’Ospitalità; ed i Maestri non hanno deluso le aspettative, riscaldando con le loro lampade – accese, a notte fonda, nel giardino adiacente – sia l’animo dei presenti che grandi quantitativi di frutta, preventivamente preparata per essere poi lavorata “alla fiamma”. Si sono visti ospiti tanto impegnativi assolutamente a proprio agio fra torte, biscotti, pasticcini e sorrisi dispensati con sovrabbondanza e cortesia dai Maîtres alcuni dei quali accompagnati dalle consorti, che hanno collaborato nella preparazione del “flambage” e dagli spigliatissimi “ballerini” della scuola alberghiera seregnese.

Una serata felice per Antonio Mazzi, prete anticonformista del Parco Lambro e per il suo entourage, che raddoppia il bel regalo dedicato da A.M.I.R.A. agli anziani della già citata Casa di riposo varesina, in attesa di altre analoghe iniziative che presumibilmente seguiranno la via appena tracciata; iniziative che costituiscono ormai per Mario Petrucci e per gli altri Maestri – una consuetudine mentale, ancor prima d’un impegno pratico, che ci si augura di esempio per i colleghi e motivo di rispetto, verso la categoria dei Maîtres, da parte dei responsabili istituzionali. Se si pensa all’efficacia con cui è stata realizzata questa “magica” serata in compagnia (sì, c’era anche il mago, in abito scuro e fazzolettino rosso fuoco) viene da chiedersi come mai tanta sinergica propensione al sorriso si manifesti solo, o quasi, in simili circostanze.

Forse perché siamo… distratti, a tavola? O magari un po’ troppo allegri e sicuri di trovarci fra gente… inoffensiva piacevolmente dedita, come noi, alla crapula e alle vanagloriose bicchierate di Trimalchione, noto protagonista del “Satyricon” petroniano? Temporaneamente privi dalla nostra consueta aggressività sociale, tesa a disorientare e scavalcare il prossimo nell’ostinato tentativo d’assecondare gli interessi del nostro Io sovrumano; inutilmente disumano, invece, ed ingiusto nei confronti del consesso civile dei cui destini siamo, in definitiva, parte integrante. Ma chi ha saputo ascoltare e ascoltarsi ha apprezzato, al calare del sole sul giardino fiorito e ospitale del centro “Exodus”, la poesia della luna di maggio, generosa e crescente come la sensibilità sociale evidenziata dai Maestri della ristorazione italiana.

Album completo della Serata: