Westin Palace Petrucci bon ton

WestinPalace Ottobre 2°lezione Petrucci bon ton

Lombardia
Il Bon Ton: Le buone maniere a tavola e non solo
The Wastin Palace Hotel Milano, Mercoledì 22 Giugno 2005

Mise en place” sul tavolo rotondo

Hotel The Westin Palace di Milano, membro della Luxury Collection del gruppo Starwood, sofisticata ed elegante Casa caratterizzata dal contrasto tra la facciata moderna e gli interni in stile impero, è stata la splendida cornice nella quale si è svolto, mercoledì 22 u.s., l’incontro dal titolo Il Bon ton: le buone maniere a tavola e non solo”.

Organizzata da Luciano Manunta, Presidente dell’Aira Lombardia (Associazione Italiana Impiegati d’Albergo), è stata magistralmente relazionata dal Gran Maestro della Ristorazione Cav. Mario Petrucci, Cancelliere dell’A.M.I.R.A. (Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi). Entrambe le associazioni, con le altre otto più importanti del settore turistico alberghiero, fanno parte di Solidus rappresentata, per l’occasione, dal Presidente in persona Signor Franco Alzetta. I numerosi intervenuti sono stati accolti nella bella sala “Sforzesca” al piano interrato dell’hotel, allestita a teatro e con ai fianchi due tavoli: uno, rettangolare, aveva i “testa tavola” (ovvero i capo-tavola) con una “mise en place” per un menu di tre portate, ed uno rotondo, apparecchiato per un menu di cinque portate.

Alle ore 18.00, il presidente dell’A.I.R.A. Lombardia, Luciano Manunta , ha dato il benvenuto agli astanti e presentato il Cav. Mario Petrucci Gran Maestro della Ristorazione nonché Cancelliere dell’A.M.I.R.A., lasciando a lui la parola. Il Cav. Petrucci ha dato subito dimostrazione delle sue doti di buon comunicatore, raccontando la propria storia professionale, che lo ha portato dalla natìa Romagna, ad esperienze in diverse parti del globo, fino a caratterizzare le sue conoscenze nelle città di Sanremo e Milano. Ha voluto dare alla serata uno stile colloquiale, un “talking about” come ha tenuto a precisare, formula gradita dalla platea, che ha seguito con attenzione le sue precise spiegazioni.

Il discorso è subito entrato nel vivo. Il Bon Ton, le buone maniere: qualcosa di perduto? Il Cav. Petrucci ha fatto riflettere e capire che le buone maniere iniziano fuori dal ristorante, a casa con i familiari, nel nostro vivere sociale: esempio elementare quello di lasciare il posto su un mezzo pubblico a chi ne ha più bisogno. Poi, prima di entrare al ristorante, perché non aprire la porta alla propria “dama”? Piccole attenzioni, è vero, ma gratificanti: è l’uomo che entra per primo nel locale, remore di un passato nel quale era bene controllare che nella “locanda” non vi fossero pericoli per la signora che ci accompagnava. Per meglio interagire con i presenti, ha poi coinvolto sei persone tra gli intervenuti facendoli accomodare al tavolo rotondo, da lui sicuramente preferito a quello rettangolare, “ancora meglio un bel tavolo ovale” ha affermato, ed ha iniziato, nel particolare, la lezione sul bon ton a tavola, dimostrando la grande preparazione e bravura nonché l’amore per la professione. Vederlo spiegare come accomodarsi, come “leggere” il tavolo (ossia capire dalle posate quali saranno le portate), come usare adeguatamente le posate, come scegliere ed assaporare il vino, ha permesso di capire il suo messaggio: le buone maniere significano cultura e conoscenza.

Compito difficile ed importante, fare accomodare i commensali secondo le regole del bon ton: prima l’ospite maschile più importante, che si siederà con “vista” verso l’ingresso (potrebbe entrare un personaggio di maggiore importanza o, peggio, un nemico); poi, alla sua sinistra, “la parte del cuore”, la “dama” più importante; quindi gli altri commensali, alternando un uomo e una donna.

Il Cav. Petrucci ha dimostrato come il bon ton sia anche eleganza, dando ancora una prova della sua grande professionalità, con un semplice gesto: quello di posare delicatamente il tovagliolo sulle gambe del cliente. Ha poi affermato con decisione che, salvo rarissimi casi, il telefonino è bandito e non ci si deve dimenticare che le buone maniere, per gli uomini, implicano che ci si alzi quando una signora “va ad incipriarsi”. Sempre piccole attenzioni, sempre regole di buone maniere, sempre molto gratificanti per chi le riceve e, nella stessa misura, per chi le fa. Tra una portata virtuale e l’altra, spiegando con precisione come vanno messe le posate a “chiudere il piatto”, in che modo prendere i bicchiere, come versare il vino e l’acqua (mai riempire il bicchiere e mai lasciarlo vuoto), si è soffermato in preziosi consigli sull’abbinamento dei vini, deliziando gli astanti e dimostrando che bon ton è anche passione.

Mai stanco di “dare”, ecco altri preziosi consigli: i piatti si tolgono quando tutti i commensali hanno terminato; solo alle signore è consentito di non finire; il piatto servito da destra si porta via da sinistra. Una nota di nostalgia, ricordando quando il servizio era quello alla russa, ovvero con un tavolino servizio detto “Gueridon”, dal quale il piatto veniva guarnito alla presenza del cliente, o di quando in alcuni locali il servizio era tutto preparato alla lampada, modi di coccolare l’ospite del ristorante, con eleganza, ormai persi per la maggiore praticità del servizio “impiattato”.

Alla fine della cena “virtuale”, quando dal tavolo si toglie il “menage” (sale, pepe, burro, etc.) e si pulisce il tavolo dalle briciole, e dopo avere assaporato il dolce abbinato al giusto vino (il sapore del vino e i profumi si sono “quasi” sentiti realmente), erano passate due ore, che il Cav. Petrucci ha usato per interagire sia con quanti erano seduti al tavolo sia con chi gli poneva domande, alle quali rispondeva con attenzione, professionalità, umorismo ed aneddoti, sempre presenti nel “bagaglio” di un professionista di così alto livello La serata, naturalmente, proprio grazie alle doti del Cav. Petrucci ha riscosso un forte interesse in tutti i presenti, recepito dal Gran Maestro e dal presidente del’A.I.R.A. Con buone probabilità, verrà dedicata una seconda serata sull’argomento, forse verso fine settembre. A tale proposito il consiglio è elementare: da non perdere!

Un ringraziamento particolare va, per la preziosa collaborazione e la disponibilità, rendendo possibile il tutto , al Resident Manager del Westin Palace Gianrico Esposito come ottima è stata l’accoglienza da parte dei suoi collaboratori impreziosita dalla presenza del Direttore Generale Francesco Brunetti, intervenuto per complimentarsi della bontà dell’iniziativa.

A cura di Sergio Seraffi
Addetto Stampa A.I.R.A. Lombardia.

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