La Marchesa

Il Dott. Giulini, propprietario della tenuta La Marchesa, ha ricevuto noi soci della AMIRA Milano uniti alla associazione A.I.R.A., con una calorosa accoglienza, facendoci visitare i locali di tutta la tenuta, soffermandosi in modo particolare sulla cantina e il processo di vinificazione con le rispettive fasi di vinificazione e i vitigni coltivati.

“QUEL MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA”

“Questa volta il poeta racconta d’un annuncio di nozze, in luoghi solari ove il biondo Cortese seduce l’Immaginazione, che rifiorisce – oh, acerbo amore! – tra i filari di maggio e la brezza che viene dal mare ha un “ampia e persistente” fragranza, che spira come afflato divino sulle colline del Gavi. Canta, il poeta, di uomini e donne che sanno leggere e scrivere appassionate storie di… vite: e narra di quella settecentesca dimora con vista, che oggi rinnova i fasti di un tempo.

Racconta d’un ospite eclettico, dal signorile profilo, lì giunto neppure da troppo lontano, maestro¹ di buone maniere che non dimentica mai di levare alto il flûte del buon gusto, offrendo a ciascuno la sua “buona forchetta” o il prezioso supporto di qualche segreto, concesso perfino a… James Bond !²

S’inchina, il poeta, a un’Artista che ha nome cognome e indirizzo scolpiti nella storiografia del “Bel Canto”; Franca Fabbri, un tempo Poesia della voce, ora Voce della poesia che il bel melograno nel cortile patrizio accende con le note aranciate dei propri silenzi, accompagnandola a volo di cigno ad un piccolo stagno di riflessioni che tu non ti aspetti, sotto i cieli ondulati del Gavi. E racconta, il poeta, di quel gruppo d’amici, naufraghi di città volontari, che alla fine d’un verde mattino di maggio ritrovano terra scoprendo in una bottiglia o, meglio, in molte bottiglie non a caso private del tappo, un messaggio di quelli che sollevano il cuore. Ed il gomito, anche…” Questa sorta di divertissement, ambientato tra i vigneti della tenuta “LA MARCHESA” di Gavi (AL), riassume in poche parole dai toni scherzosi, o volutamente fuori misura, la piacevole domenica (28/05/06) da me trascorsa in collina coi gruppi A.M.I.R.A e A.I.R.A che ben rappresentano le rispettive categorie di operatori dell’ospitalità in Italia. Faccio presente il significativo apporto fornito all’allestimento del programma dal Maestro del Lavoro Vito Santoro e da Luciano Manunta, che s’è rivelato piuttosto sensibile al fascino della poesia; devo ammetterlo, lui non è certo tra quelli che si perdono in un bicchier di… vino!

Una menzione speciale va a Mario Petrucci¹, Gran Cavaliere del Sapervivere e dell’ospitalità; mèntore, così dice la storia, di “buongustai” illustri come Sean Connery² e Maria Callas, Grace di Monaco e… Franca Fabbri.

Alla prossima, con tanti nuovi aderenti! Prosit

Claudio Buttura
(il poeta) Milano, 30/05/06